Dr. Grech

Il Dentascan viene utilizzato per lo studio delle arcate dentarie

Dentascan, quando e a cosa serve

L’analisi dentascan realizza ricostruzioni assiali o para–assiali degli spessori definiti di un dato segmento, a questi spessori corrispondono dei valori di densità ossea che vengono tradotti in scala di grigio sull’immagine finale. E’ lo strumento migliore per individuare con esattezza quantità e qualità dell’osso sul quale poi eventualmente dovrà esserci un intervento di natura impiantistica, per questo nella valutazione preinterventistica è un esame imprescindibile. L’alta qualità tecnologica, necessaria a supportare il software e chi, è in grado di offrire questo tipo di esame fa sì che lo stesso sia un ottimo strumento per la restituzione anatomica dei mascellari arrivando anche a individuarne semplici processi infiammatori, tutto questo ne fa un valido supporto anche dal punto di vista della prevenzione dentale a 360°.getti ansiosi o che temono la figura del dentista.

Esame dentascan, come funziona

L’esame si svolge con il paziente in posizione supina su un lettino che si sposta a velocità costante contemporaneamente alla rotazione del tubo a raggi X e dei rilevatori. Per una buona riuscita dell’esame è essenziale l’immobilità del paziente al quale viene dato anche un distanziatore interdentario.  Le mascelle, presentando un’angolazione diversa rispetto il piano assiale, andranno studiate singolarmente. Qualora il soggetto avesse un’età pediatrica devono essere prese diverse cautele, prima fra tutte, un basso dosaggio di raggi X. Per una resa il più vicino possibile a quello che poi potrebbe essere l’intervento vero e proprio può accadere che l’odontoiatra fornisca mascherine in resina per aver poi più riferimenti dell’impianto da installare sull’immagine resa.

Restituzione dell’immagine

Per l’immagine assiale si sceglie quella all’altezza delle radici dentarie e deve mostrare per intero, i contorni della mandibola, dopodiché si procede con l’elaborazione dell’immagine stessa. Dall’esame di devono ottenere ricostruzioni sia sul piano assiale (fra le 20 e le 40 ricostruzioni) che quello sagittale (fra le 40 e le 100 ricostruzioni), non devono inoltre mancare fra le 5 e le 9 immagini coronali similpanoramiche su un piano curvilineo disegnato lungo l’asse dei mascellari.